Negli anni
1990/1991 è stato avviato (attraverso la collaborazione di due
associazioni di Trieste: la Società Adriatica di Speleologia e la
Commissione Grotte E. Boegan della Società Alpina delle Giulie) un programma di
ricerche denominato Timavo Project.
I fini dell’iniziativa erano quelli di raccogliere i maggiori
esperti in campo scientifico e i migliori esploratori subacquei per fare
il punto sulla conoscenza del fiume sotterraneo per eccellenza: il Timavo.
I risultati
sono stati notevoli, sia nel campo delle ricerche idrochimiche e biologiche,
sia in quello prettamente esplorativo. Dopo due anni d’immersioni, che hanno
visto la partecipazione di equipe speleo-subacquee provenienti da varie parti
d’Europa (Francia, Germania, Cecoslovacchia e Italia), i risultati ottenuti nel
complesso delle risorgive hanno portato al rilievo di quasi due chilometri di
passaggi allagati e al congiungimento delle tre Bocche (3919 VG) con altre due
grotte soprastanti (Grotta del Timavo - 4583 VG e Pozzo dei Colombi - n. 227 VG).
Pure la profondità massima raggiunta (- 80 m) ha rivelato nuove e inaspettate
situazioni legate alla circolazione profonda del fiume sotterraneo.
Anche nel
sifone di entrata presente nella caverna Lindner dell’Abisso di Trebiciano - n.
17 VG (alla profondità di 329 m dalla superficie) sono state svolte importanti
immersioni, però più difficilmente interpretabili: gli speleo-sub hanno
percorso 420 metri di nuove gallerie sommerse ma, a causa delle notevoli
difficoltà legate alla torbidità dell'acqua, non è stato effettuato un rilievo strumentale
del tratto percorso.
Nel 1991 la
campagna esplorativa è stata dichiarata conclusa, perché in tale occasione erano
stati raggiunti – di fatto – i massimi limiti raggiungibili, a quei tempi, nel
campo delle immersioni speleo-subacquee.
Oggi, le
attrezzature hanno subito radicali cambiamenti (rebreather), tali da permettere lunghe immersioni una volta nemmeno
pensabili, ed anche le esplorazioni prettamente speleologiche hanno fatto
sostanziali passi avanti. Basti pensare che nel 1991 le “finestre” sul fiume
Timavo, cioè le grotte che raggiungevano il suo corso sotterraneo, erano
solamente sette, comprendendo anche il punto d’inabissamento e quello d’uscita
(Skocjanske jame, Kačna jama, Abisso di Trebiciano, Pozzo presso
S. Giovanni di Duino, Pozzo dei Colombi, Grotta del Lago e Bocche del Timavo).
Attualmente dette
“finestre” sono dodici (si sono aggiunte la Grotta di Lazzaro Jerko nel 1999,
la Brezno Treh Generacij nel 2001, la
Jama 1 V Kanjaduce nel 2003, la Brezno V Stršinkni Dolini nel 2004 e la Jama sežanske Reke nel 2011) e sono in
corso lavori di scavo in altre cavità che porteranno a dei sicuri risultati.
La
situazione complessiva è quindi radicalmente cambiata ed è possibile
ripensare al “problema Timavo” in modo nuovo e con inedite prospettive.