Sifone del fiume Timavo nella caverna Lindner dell'Abisso di Trebiciano
Il presente sito intende proporre - quasi in tempo reale - le varie fasi organizzative ed operative inerenti la spedizione speleosubacquea denominata "Timavo System Exploratione 2013", che prevede una serie di esplorazioni rivolte al corso sotterraneo del fiume Timavo (Carso Triestino). Le immersioni saranno effettuate dall’equipe appartenente al National Cave Diving Commette della FFESSM, mentre l'appoggio logistico sarà garantito dalla Società Adriatica di Speleologia di Trieste.

Vedi anche:

TIMAVO SYSTEM EXPLORATION 2014
TIMAVO SYSTEM EXPLORATION 2015


giovedì 11 luglio 2013

I presupposti dell'esplorazione

Negli anni 1990/1991 è stato avviato (attraverso la collaborazione di due associazioni di Trieste: la Società Adriatica di Speleologia e la Commissione Grotte E. Boegan della Società Alpina delle Giulie) un programma di ricerche denominato Timavo Project.  I fini dell’iniziativa erano quelli di raccogliere i maggiori esperti in campo scientifico e i migliori esploratori subacquei per fare il punto sulla conoscenza del fiume sotterraneo per eccellenza: il Timavo.

I risultati sono stati notevoli, sia nel campo delle ricerche idrochimiche e biologiche, sia in quello prettamente esplorativo. Dopo due anni d’immersioni, che hanno visto la partecipazione di equipe speleo-subacquee provenienti da varie parti d’Europa (Francia, Germania, Cecoslovacchia e Italia), i risultati ottenuti nel complesso delle risorgive hanno portato al rilievo di quasi due chilometri di passaggi allagati e al congiungimento delle tre Bocche (3919 VG) con altre due grotte soprastanti (Grotta del Timavo - 4583 VG e Pozzo dei Colombi - n. 227 VG). Pure la profondità massima raggiunta (- 80 m) ha rivelato nuove e inaspettate situazioni legate alla circolazione profonda del fiume sotterraneo.

Anche nel sifone di entrata presente nella caverna Lindner dell’Abisso di Trebiciano - n. 17 VG (alla profondità di 329 m dalla superficie) sono state svolte importanti immersioni, però più difficilmente interpretabili: gli speleo-sub hanno percorso 420 metri di nuove gallerie sommerse ma, a causa delle notevoli difficoltà legate alla torbidità dell'acqua, non è stato effettuato un rilievo strumentale del tratto percorso.

Nel 1991 la campagna esplorativa è stata dichiarata conclusa, perché in tale occasione erano stati raggiunti – di fatto – i massimi limiti raggiungibili, a quei tempi, nel campo delle immersioni speleo-subacquee.

Oggi, le attrezzature hanno subito radicali cambiamenti (rebreather), tali da permettere lunghe immersioni una volta nemmeno pensabili, ed anche le esplorazioni prettamente speleologiche hanno fatto sostanziali passi avanti. Basti pensare che nel 1991 le “finestre” sul fiume Timavo, cioè le grotte che raggiungevano il suo corso sotterraneo, erano solamente sette, comprendendo anche il punto d’inabissamento e quello d’uscita (Skocjanske jame, Kačna jama, Abisso di Trebiciano, Pozzo presso S. Giovanni di Duino, Pozzo dei Colombi, Grotta del Lago e Bocche del Timavo).

Attualmente dette “finestre” sono dodici (si sono aggiunte la Grotta di Lazzaro Jerko nel 1999, la Brezno Treh Generacij nel 2001, la Jama 1 V Kanjaduce nel 2003, la Brezno V Stršinkni Dolini nel 2004 e la Jama sežanske Reke nel 2011) e sono in corso lavori di scavo in altre cavità che porteranno a dei sicuri risultati.

La situazione complessiva è quindi radicalmente cambiata ed è possibile ripensare al “problema Timavo” in modo nuovo e con inedite prospettive.

Per quanto sopra riportato, è possibile finalmente riproporre un nuovo piano esplorativo che si basi sull’uso delle moderne tecnologie e sulle nuove conoscenze ottenute negli ultimi tempi. 


Sifone di entrata del fiume Timavo nell'Abisso di Trebiciano (foto Maizan)