Sifone del fiume Timavo nella caverna Lindner dell'Abisso di Trebiciano
Il presente sito intende proporre - quasi in tempo reale - le varie fasi organizzative ed operative inerenti la spedizione speleosubacquea denominata "Timavo System Exploratione 2013", che prevede una serie di esplorazioni rivolte al corso sotterraneo del fiume Timavo (Carso Triestino). Le immersioni saranno effettuate dall’equipe appartenente al National Cave Diving Commette della FFESSM, mentre l'appoggio logistico sarà garantito dalla Società Adriatica di Speleologia di Trieste.

Vedi anche:

TIMAVO SYSTEM EXPLORATION 2014
TIMAVO SYSTEM EXPLORATION 2015


venerdì 16 agosto 2013

Aspettative e primi risultati

Con il completamento dei lavori di oggi, si può considerare conclusa questa prima fase esplorativa del Timavo System Exploration 2013. Ora non rimane che elaborare i tanti dati raccolti ed il ricco materiale documentativo, per cercare di apprendere qualcosa in più sul nostro fiume sotterraneo.
E' possibile però, fin d'ora, fare delle considerazioni generali sulle esplorazioni effettuate.
Le squadre di speleosub francesi hanno operato parallelamente all'interno di due grotte: il Pozzo dei Colombi e l'Abisso di Trebiciano. Prima dell'avvio della spedizione, conoscendo le caratteristiche dei sommozzatori impegnati nelle immersioni e le precedenti campagne esplorative da loro svolte, l'impressione era che la maggior parte dei risultati esplorativi si sarebbero ottenuti a Duino, dove erano segnalate grandi gallerie poste ad una certa profondità (-82 m). Nell'Abisso di Trebiciano, invece, sono sempre stati indicati dei passaggi disagevoli e grandi complicazioni per quanto riguarda l'orientamento.
Anche la qualità dell'acqua giocava a sfavore di Trebiciano, dove in questi giorni era riscontrabile una visibilità di trenta/quaranta centimetri, sicuramente inferiore a quella presente presso le risorgive.
Alla fine, però, il Timavo ha giocato il suo ennesimo scherzo.
Contrariamente ad ogni previsione, i maggiori risultati esplorativi sono stati raggiunti, infatti, nell'Abisso di Trebiciano, con qualche centinaio di metri di nuovi sviluppi e la scoperta di un interessante collettore di ampie dimensioni.
Con queste novità, il rilievo dell'Abisso di Trebiciano cambierà letteralmente aspetto, sia in pianta che per quanto riguarda il suo profilo.
Al Pozzo dei Colombi, una visibilità generale comunque scarsa, la rottura di tutte le precedenti sagole e la presenza di sedimenti che non appena sfiorati si sono sollevati impedendo perfino di riconoscere il profilo delle pareti del pozzo stesso, non hanno permesso - per il momento - di proseguire oltre rispetto agli sviluppi conosciuti.
I dati sono ovviamene ancora in fase di elaborazione, ma presto saranno disponibili i nuovi rilievi.
Nel frattempo tutti i materiali sono stati recuperati e solo due sacchi sono ancora sul fondo dell'Abisso di Trebiciano, ma domani mattina tutte le attività saranno completate.

Ultima immersione al Pozzo dei Colombi (foto Alberto Maizan)

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