E' possibile però, fin d'ora, fare delle considerazioni generali sulle esplorazioni effettuate.
Le squadre di speleosub francesi hanno operato parallelamente all'interno di due grotte: il Pozzo dei Colombi e l'Abisso di Trebiciano. Prima dell'avvio della spedizione, conoscendo le caratteristiche dei sommozzatori impegnati nelle immersioni e le precedenti campagne esplorative da loro svolte, l'impressione era che la maggior parte dei risultati esplorativi si sarebbero ottenuti a Duino, dove erano segnalate grandi gallerie poste ad una certa profondità (-82 m). Nell'Abisso di Trebiciano, invece, sono sempre stati indicati dei passaggi disagevoli e grandi complicazioni per quanto riguarda l'orientamento.
Anche la qualità dell'acqua giocava a sfavore di Trebiciano, dove in questi giorni era riscontrabile una visibilità di trenta/quaranta centimetri, sicuramente inferiore a quella presente presso le risorgive.
Alla fine, però, il Timavo ha giocato il suo ennesimo scherzo.
Contrariamente ad ogni previsione, i maggiori risultati esplorativi sono stati raggiunti, infatti, nell'Abisso di Trebiciano, con qualche centinaio di metri di nuovi sviluppi e la scoperta di un interessante collettore di ampie dimensioni.
Con queste novità, il rilievo dell'Abisso di Trebiciano cambierà letteralmente aspetto, sia in pianta che per quanto riguarda il suo profilo.
Al Pozzo dei Colombi, una visibilità generale comunque scarsa, la rottura di tutte le precedenti sagole e la presenza di sedimenti che non appena sfiorati si sono sollevati impedendo perfino di riconoscere il profilo delle pareti del pozzo stesso, non hanno permesso - per il momento - di proseguire oltre rispetto agli sviluppi conosciuti.
I dati sono ovviamene ancora in fase di elaborazione, ma presto saranno disponibili i nuovi rilievi.
Nel frattempo tutti i materiali sono stati recuperati e solo due sacchi sono ancora sul fondo dell'Abisso di Trebiciano, ma domani mattina tutte le attività saranno completate.
Ultima immersione al Pozzo dei Colombi (foto Alberto Maizan) |