La corrente dell'acqua, come previsto, è risultata scarsissima ma - come invece temuto - la visibilità si è aggirata in molti punti a meno di quaranta centimetri.
Questa situazione non arresta certamente le esplorazioni, ma rallenta le attività e allunga di molto i tempi operativi.
Nella prima giornata di immersioni è stata verificata tutta la parete terminale del lago, è stato individuato l'ingresso del sifone, sono state risistemate le sagole di sicurezza ed il sifone è stato risalito per una sessanina di metri, ponendo le basi per le prossime esplorazioni che si svolgeranno martedì.
Molto interessante è stata l'osservazione di svariati esemplari di proteo (una ventina), segno che l'acqua - pur torbida - non è più inquinata come un tempo.
Michel Philips si prepara per l'immersione (Foto Alberto Maizan) |
Pronti per la prima esplorazione del sifone (Foto Alberto Maizan) |