L'esplorazione subacquea del Pozzo dei Colombi (n. 227 VG) ha da sempre comportato notevoli complicazioni logistiche. La cavità, infatti, è formata da un pozzo verticale che termina direttamente in uno specchio d'acqua, senza alcun punto dove potersi fermare. Già nel corso delle prime visite è stato quindi considerato utile il poter disporre di una piattaforma galleggiante per la preparazione degli speleosub e la verifica dei materiali.
Tale piattaforma si è concretizzata nel 1986, con l'installazione di un apposito piano sostenuto da galleggianti: si trattava di una struttura autocostruita, di scarsa compattezza ed estremamente difficile da muovere. Le operazioni per trasportarla, calarla nel pozzo e posizionarla si sono poi rivelate lunghe e complesse.
Questa struttura ha funzionato per vari anni ed ha permesso le prime indagini accurate della parte sommersa del pozzo da parte dei sommozzatori della SAS.
In occasione del ritorno degli spelsub francesi della FFESSM, è stato pensato che poteva ritornare utile una struttura similare, ovviamente di concezione più moderna e di più facile gestione.
All'interno del patrocinio concesso dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste e dal progetto transfrontaliero Hydro Karst è stato possibile procedere all'acquisto di un certo numero di elementi modulari galeggianti autoportanti che, opportunamente assemblati, hanno formato una solida piattaforma di 4 metri quadrati. Le fasi di montagio e posizionamento si sono svolte giovedì notte (8/8/2013) ed ora tutto è pronto per l'arrivo degli speleosub.
Di seguito sono proposte due immagini a confronto: la prima ritrae le fasi di posizionamento della prima piattaforma autocostruita nel 1986. La seconda fotografia riguarda invece la recente attività di installazione della nuova piattaforma modulare: sono cambiate radicalmente le caratteristiche della struttura galleggiante, che oggi si presenta più stabile e sicura.
Da notare, inoltre, come sia aumentata la vegetazione che circonda il Pozzo dei Colombi. Un'ultima osservazione: le tre persone che hanno completato oggi i lavori - Gabriele, Bruno e Paolo - avevano lavorato, ventisette anni fa, nella realizzazione della prima piattaforma autocostruita.
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